Il Made in Italy incontra il Medio Oriente: cosa vogliono davvero i rivenditori del lusso

Di Mari Kandalaft, consulente per la vendita al dettaglio e i marchi privati

Perché il Medio Oriente è una potenza per la moda italiana

Middle East meets Made in Italy

Nell'ultimo decennio, il Medio Oriente si è trasformato in uno dei mercati del lusso più dinamici e influenti al mondo. In città come Riyadh, Dubai, Doha e Kuwait City, il retail non è solo shopping, ma esperienza, identità e prestigio. Con una popolazione giovane e connessa a livello globale, un'economia in rapida diversificazione e una propensione all'innovazione e allo stile, la regione è diventata un polo di attrazione per la moda di alta gamma.

In questo paesaggio, Prodotto in Italia Non è solo rilevante, è venerata. La moda italiana occupa una posizione di forza unica nella regione, grazie alla sua artigianalità, alla qualità, alle tendenze e alla raffinatezza del design.

Ma cosa c'è dietro l'attuale impennata di interesse per i marchi italiani? Diversi fattori stanno plasmando questo slancio:

  • Piani nazionali di riforma economica Progetti come Vision 2030 dell'Arabia Saudita stanno investendo miliardi in turismo, cultura e stile di vita, aprendo le porte all'espansione del commercio al dettaglio internazionale. Il mercato è in piena espansione.
  • Consumatori della Generazione Z e dei Millennials esperti di moda stanno rimodellando il lusso attraverso comportamenti digitali, un'audace autoespressione e un profondo legame con marchi di sostanza.
  • I marchi italiani portano con sé lo status, la storia e la sostanza Gli acquirenti mediorientali ricercano valori che devono però coniugare con acume negli affari e adattabilità.

I potenti: chi domina la scena italiana nei Paesi del Golfo (GCC – Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti)?

Nel segmento del lusso, i giganti della moda italiana giocano già un ruolo centrale nei guardaroba – e nelle liste dei desideri – degli acquirenti mediorientali. Troverete Gucci con boutique di punta immersive nei principali centri commerciali, registra una forte domanda di articoli in pelle e silhouette eleganti che trovano riscontro nella clientela del Golfo.  Fendi offrendo collezioni capsule in sintonia con la cultura locale durante il Ramadan e Valentino celebrato per la sua sartoria moderna e femminile. Un punto di riferimento nel regno del lusso discreto è Loro Piana, particolarmente noto in Medio Oriente per la sua calzature premium.

Anche l'abbigliamento maschile prospera qui, in particolare lo streetwear di lusso e gli abiti su misura. Che si tratti di mocassini made in Italy, abiti minimalisti o sneaker premium, gli uomini mediorientali investono sempre più in capi curati e di grande impatto, in linea con l'estetica italiana.

Cosa vogliono davvero i rivenditori mediorientali: 3 consigli dall'interno

Come consulente che mette in contatto i rivenditori mediorientali con i produttori italiani, vedo in prima persona cosa guida partnership di successo e proficue. Non si tratta solo di bellezza, ma di business. Ecco i tre fattori più critici che i marchi italiani devono padroneggiare per avere successo in questo mercato competitivo e complesso.

1. L'intelligenza commerciale prevale sull'ego creativo

Gli acquirenti mediorientali sono altamente strategici. Cercano prodotti che vendano, non solo quelli che impressionano in passerella. I marchi italiani devono puntare sulla chiarezza commerciale, offrendo prodotti con il giusto posizionamento di prezzo, un forte potenziale di sell-through e una domanda comprovata.

Esclusivo non significa sperimentale. Pensate a silhouette senza tempo, capi adattabili, assortimenti tradizionali e flessibili, adatti sia a mercati modesti che a quelli più attenti alle tendenze.

Nella regione del Medio Oriente, la creatività deve rispettare la logica commerciale. Se un prodotto è straordinario ma troppo costoso o non è allineato alla domanda, non si muoverà.

— Mari Kandalaft, consulente per la vendita al dettaglio e i marchi privati

2. Personalizzazione dell'offerta e flessibilità del marchio privato

I rivenditori mediorientali di oggi non sono più acquirenti passivi, ma costruttori di marchi. In tutta la regione, dagli Emirati Arabi Uniti all'Iraq, i rivenditori sono alla ricerca di partner italiani in grado di fornire soluzioni personalizzate e capacità di etichetta privata che soddisfano le preferenze specifiche dei consumatori e i modelli di vendita al dettaglio in evoluzione.

Cosa cercano i rivenditori:

I rivenditori nei mercati del Consiglio di cooperazione del Golfo e del Levante vogliono più di semplici collezioni già pronte. Vogliono flessibilità, tempi di risposta rapidie la capacità di co-creare. Ecco cosa alimenta la domanda:

  • Boutique multimarca e grandi magazzini di lusso negli Emirati Arabi Uniti, in Arabia Saudita e in Qatar stanno cercando collezioni capsule esclusive con temi stagionali: le creazioni per il Ramadan, gli speciali per la Festa Nazionale e i guardaroba per le vacanze sono molto richiesti.
  • Operatori di marchi privati in tutta la regione vogliono rifornirsi dall'Italia per la credibilità che conferisce ai loro marchi interni, in particolare in pelletteria, calzature, accessori e abbigliamento da cerimonia.

La moda maschile in Iraq: un'opportunità in crescita

In città come Erbil e Baghdad, la domanda di moda maschile di alta qualità è in rapida crescita. I rivenditori cercano capi smart-casual realizzati in Italia – camicie, pantaloni sartoriali, capispalla e polo – adatti sia per l'abbigliamento business che per quello elegante. C'è anche un crescente interesse per le collaborazioni con marchi privati per abiti, scarpe, cinture e maglieria, soprattutto se legate al prestigio del "Made in Italy". Gli acquirenti iracheni sono attenti ai marchi, ma apprezzano quantità minime d'ordine flessibili e taglie adatte alle esigenze e al clima locali.

3. Impegno oltre il primo accordo

Valore dei mercati mediorientali fedeltà a lungo termine rispetto alle vittorie rapideI rivenditori si aspettano che i loro partner italiani coinvestino nel marketing, collaborino nel visual merchandising e supportino gli sforzi di vendita, non che scompaiano dopo la consegna.

Formare il personale del punto vendita sul DNA del marchio, partecipare ad attivazioni VIP e persino essere presenti alle visite al mercato sono tutti segnali di forza della partnership. I marchi che crescono qui sono quelli che si presentano con costanza, creatività e commercialità.

Parola finale

Il Medio Oriente non è solo un nuovo mercato per la moda italiana, è un frontiera strategicaMa il successo qui è guadagnato, non garantito. Richiede più di un bel prodotto: richiede una strategia e un approccio di marketing audaci, competenza culturale e forza operativa.

Circa l'autore

Mari Kandalaft Consulente Retail e Private Label, specializzata nel mettere in contatto case di moda e produttori italiani con partner retail di alto livello in Medio Oriente. Con un Master presso la più prestigiosa fashion business school italiana e oltre 10 anni di esperienza, crea ponti tra brand e opportunità, marketing e successo commerciale.

Sito web: www.kandalaftmari.com
E-mail: kandalaftmari@gmail.com
Canali social: @kandalaftmari

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